In Brainstimulation puoi curare la depressione con il trattamento di Stimolazione Magnetica Transcranica profonda

La depressione è una malattia psichiatrica che colpisce in modo grave quasi due milioni di italiani. Inoltre il periodo COVID sembra avere aumentato il numero dei soggetti depressi.

Chi ne è affetto e chi ha amici o famigliari che ne soffrono, sa bene quali difficoltà porti con sé questa malattia. La depressione è caratterizzata da grave riduzione dell’umore, ansia, incapacità a svolgere le attività quotidiane e talvolta pensieri infondati e irragionevoli legati al senso di colpa e alla rovina economica. Quando la sindrome è particolarmente grave e foriera di sofferenza può persino condurre al tentativo di suicidio.

In caso di depressione affidarsi a specialisti e centri specializzati è l’unica strada per avere una risposta basata sulla singola persona.

I farmaci antidepressivi hanno una discreta efficacia consentendo ai pazienti di tornare al benessere. Ma qualcuno non risponde a questa terapia, o manifesta effetti collaterali poco tollerabili.

Esistono persone che cercano un trattamento efficace NON farmacologico per pregiudizi o controindicazioni fisiche/mediche e fino a pochi anni fa non avevano alcun presidio terapeutico somatico e dovevano affidarsi alla sola psicoterapia. Quest’ultima tecnica mostra una buona efficacia nelle forme più lievi e a genesi “psicologica”, mentre va sempre affiancata a terapie biologiche nelle forme più gravi.

Altre persone affette da depressione si dimostrano clinicamente “resistenti” alle terapie farmacologiche standard. Per loro, oltre alla depressione, c’è anche lo scoramento per lo scarso effetto delle terapie standard. Si parla in questo caso di depressione farmaco-resistente.

Purtroppo, la cura della depressione farmaco resistente non è un’equazione matematica. Il risultato è tutt’altro che univoco e mille differenti dettagli possono influire sull’efficacia.
La teoria più diffusa è che essa sia causata da bassi livelli di neurotrasmettitori (come la serotonina) nel cervello. Ma recenti ricerche suggeriscono che la serotonina non sarebbe l’unica responsabile.
I farmaci antidepressivi, che agiscono per aumentare i livelli di serotonina, possono essere non adatti a tutti. Una delle teorie più dibattute da scienziati e psichiatri è che gli psicofarmaci antidepressivi colpiscano solo i neurotrasmettitori: ciò potrebbe spiegare le differenti risposte. Di sicuro non esiste un rimedio garantito, e questo è molto frustrante sia per i pazienti sia per i loro cari.

Il rischio che si corre, in questi casi, è quello di procedere per tentativi. Il paziente diventa una specie di “cavia” e sta a lui spiegare se quel medicinale particolare sta avendo effetti positivi.
Si può dunque immaginare la spiacevole trafila di dover provare più farmaci senza capire se questo o quel cocktail di medicinali sia efficace o migliore. Intanto, passano le settimane, i mesi, e il fisico e la mente ne risente.
A volte la situazione migliora semplicemente aumentando il dosaggio del farmaco, ma talora può non bastare.

La comunità scientifica internazionale è unanime nel ritenere efficaci anche presidi non farmacologici che hanno comunque una azione biologica sul cervello. Tra queste la Stimolazione Magnetica Transcranica profonda (deep rTMS), che si concentra sulle aree del cervello coinvolte nel controllo dell’umore. Essa induce una stimolazione dei trasmettitori mirata “in loco” ed un recupero dell’assetto fisiologico per curare i sintomi della depressione.

La deep rTMS, efficace e sicura nonché priva di effetti collaterali significativi, può essere scelta nei casi di depressione totalmente o parzialmente resistente agli antidepressivi ma anche nei soggetti che scelgono liberamente di non assumere farmacoterapia.