La stimolazione magnetica transcranica (TMS)
La stimolazione magnetica transcranica (TMS) è una forma di neuro stimolazione non invasiva che è fondata sul principio di induzione elettromagnetica.
L’idea di base è quella di indurre delle modifiche temporanee al livello cerebrale e si basa sulla Legge di FARADAY che è molto banalmente quella dell’induzione elettromagnetica.
Come funziona la stimolazione magnetica transcranica
Viene generata una corrente elettrica dal generatore nelle bobine all’ interno del casco, questa produce un campo magnetico variabile nel tempo, una volta prodotto il campo magnetico questo induce un flusso di corrente nei conduttori vicini che in questo caso sono i tessuti umani (che fanno da conduttori).
Quindi interagisce con i tessuti umani?
Il cervello ha un suo funzionamento elettrico, quando noi generiamo un campo magnetico e di conseguenza degli impulsi elettrici, questi interagiscono e modulano la corrente elettrica già presente a livello cerebrale.
La TMS ha un generatore di campo magnetico, che viene chiamato Coil che viene posto sulla testa in corrispondenza del punto che si vuole stimolare relativo al sintomo della patologia di riferimento.
Esistono vari tipologie di stimolazione magnetica transcranica, a Impulso singolo, doppio o ripetitivo, noi di Brainstimulation Italia utilizziamo quella più recente ed efficace che è una forma di tms, la RTMS (stimolazione magnetica transcranica ripetitiva).
Grazie alla rtms riusciamo a generare un certo numero di impulsi con frequenza d’onda e cadenza specifici per patologia.
Cosa può curare la stimolazione magnetica transcranica ?
Trattamenti diversi, benefici diversi.
Ogni “patologia” prevede un applicazione diversa ad esempio due COIL diverse, due stimolazioni diverse, che sono l’H1 l’H7 che vanno a colpire due aree diverse.
L’ H1 che viene utilizzata nella depressione maggiore, mentre l’altro caschetto (H7) che va principalmente a stimolare la corteccia anteriore che funziona invece molto bene per il disturbo ossessivo compulsivo (quando si hanno dei pensieri ossessivi ripetuti e la persona deve mettere in atto dei comportamenti per eliminare l’ansia, è l’esempio della persona che deve tornare a casa 12 volte per controllare di averla chiusa).
Noi utilizziamo sempre l’H1 o l’H7: vengono eventualmente modificate le frequenze, il numero degli impulsi, la durata dell’impulso, ma queste sono cose puramente tecniche.
Non viene quindi stimolato tutto il cervello ma solo la parte utile in base alla patologia presente.
Ad esempio nel caso delle dipendenze usiamo l’H7 del disturbo ossessivo compulsivo quindi andiamo a stimolare la corteccia cerebrale anteriore: andando a modulare la parte inibitoria della nostra rete della motivazione e della ricompensa, con il risultato che le persone hanno minor voglia di fare uso di quella sostanza.
Questo trattamento funziona allo stesso modo sulla dipendenza da fumo, sulla dipendenza da cocaina come nella bulimia e nell’anoressia.
Se tu stai smettendo di fumare e qualcuno ti offre una sigaretta può essere che anche durante la cura la fumi lo stesso però ti viene meno comunque la voglia di cercarla.
In sostanza c’è elevatissima diminuzione della “voglia” ossessiva di fare uso della sigaretta.
Attiviamo il controllo inibitorio!
Contenuto redatto grazie all’intervista con la Dottoressa Sara Romanella.